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Movimento per la Decrescita Felice: le buone pratiche del saper fare

Molto sensibili al tema della condivisione e ai valori del “saper fare” vogliamo oggi parlarvi di un movimento importante a livello italiano ed internazionale, quello per la Decrescita Felice, e lo facciamo con la nostra amica Laura Pesarin, Presidente del Circolo di Roma.

Che cos’è il Movimento per la Decrescita felice?

ambienteIl Movimento viene fondato nel 2007 da Maurizio Pallante insieme a un gruppo di obiettori della crescita che si riconoscono nella sua critica al sistema economico imperante, basato sulla crescita continua del PIL a discapito del benessere di uomo, ambiente, risorse. La Decrescita Felice propone un rifiuto razionale e cosciente di ciò che non serve e ci danneggia, a favore del recupero di una dimensione più umana e naturale, incentrata sul significato e sul valore della parola comunità. Decrescere Felicemente vuol dire diventare consapevoli delle nostre scelte e promotori di buone pratiche per vivere meglio con meno, recuperando la manualità e il saper fare, rafforzando gli scambi e le relazioni, riducendo il nostro impatto sull’ambiente, privilegiando l’economia circolare su quella lineare. Vorrei porre l’accento su un aggettivo che spesso viene dimenticato quando si parla di questo movimento: la Decrescita è Felice, perché è una rivoluzione dolce finalizzata a ricostruire i rapporti umani privilegiando la collaborazione sulla competizione, le relazioni affettive sul possesso di cose, i beni comuni sull’individualismo, la biodiversità sulla monocultura, la gentilezza sull’indifferenza.

Come è radicato il Movimento sul territorio Italiano?

Si struttura in 19 circoli territoriali diffusi in tutta la penisola, che agiscono a livello locale e non solo. Ci sono poi dei gruppi di lavoro tematici e trasversali, composti da soci di differenti Circoli, che affrontano vari temi: Salute, Territorio e Insediamenti Umani, Agricoltura e Alimentazione, Economia. Annualmente tutti i Circoli Territoriali si riuniscono in un’Assemblea Plenaria itinerante, un momento di scambio, confronto e condivisione di proposte e progetti.

Cosa ci racconti invece del Circolo di Roma?

Il Circolo romano nasce nel 2010 e ad oggi conta una cinquantina di iscritti. Ci si riunisce a cadenza bimensile all’interno degli spazi della Città dell’Altra Economia (Ex-Mattatoio di Testaccio). Ogni appuntamento inizia con la condivisione del cibo preparato da ognuno di noi, un piacevolissimo modo di cominciare, che ci permette di ritrovarci e di entrare in sintonia. Poi si sistema la sala: le sedie in circolo, la scelta di chi redige il verbale, l’ordine del giorno alla mano e…si inizia!

Quali attività organizza il Circolo? Ogni anno i progetti cambiano in base ai partecipanti e alle loro conoscenze e attitudini, vero motore del Movimento. Tra i progetti che hanno facilitato la nascita del Circolo di Roma, vorrei sottolineare in particolare l’UNISF, l’Università del Saper Fare, che valorizza il recupero delle conoscenze e delle pratiche necessarie all’autoproduzione di beni. L’intento è trasmettere saperi antichi e conoscenze, attraverso momenti di convivialità in cui si organizzano laboratori a sottoscrizione libera.

Anche quest’anno organizziamo un ciclo di incontri incentrati sull’autoproduzione, aperti a piccoli e grandi: dall’alimentazione alla cosmesi, alla detersione per la casa, ai trucchi per il risparmio energetico ed altro ancora. Quest’anno i laboratori saranno itineranti in collaborazione con altre associazioni attive sul territorio romano.

Poi c’è un’altra interessante iniziativa, il “Cinema della Decrescita Felice”: una selezione di titoli che raccontano una visione differente della società. Alcuni dei film che proietteremo quest’anno: Unlearning, Un altro mondo, L’economia della felicità, Iriria niῆa tierra, Il pianeta verde, Soluzioni locali per problemi globali.

Alcune socie dallo scorso anno seguono invece il tema dell’Abitare Sostenibile, con l’iniziativa “Voglio una casa sana”, sulla salubrità delle nostre abitazioni, l’abbassamento dell’inquinamento, la riduzione del consumo energetico.

C’è inoltre un altro progetto interessante, promosso dal Circolo di Roma ed abbracciato poi da tutti gli altri Circoli: l’Agenda Decrescente 2017, ideata su un particolare format a basso impatto ambientale, che permetterà di conservarne il “cuore” attraverso il pretaglio delle pagine: una volta trascorso l’anno, rimane un piccolo libro-raccolta di articoli e pensieri sulla Decrescita Felice.

Infine, un’iniziativa importante sulla scia di un tema molto caro a noi romani: la Mobilità Sostenibile, declinata nelle sue varie forme come car-sharing, car-pooling, l’uso di biciclette pieghevoli, così come l’uso di applicazioni per l’utilizzo integrato di mezzi pubblici e privati. Su questi temi stiamo organizzando incontri di sensibilizzazione, anche attraverso i nostri canali di comunicazione: un Gruppo Facebook, una Pagina Facebook e il nostro sito web (www.mdfroma.it).

Come ci si pone nei confronti della Decrescita Felice? Uno dei fini del circolo è quello di mettere in comune le energie per la ricerca, e la messa in pratica, di un miglioramento della propria vita partendo dalle piccole abitudini quotidiane e dai nostri stili di vita. La ricerca di alternative avviene tramite forme diverse e facilmente praticabili, attraverso le quali si può sperimentare una vita più felice, che dona benessere, rafforza il proprio radicamento sul territorio e le relazioni umane, aiuta a sentirsi parte di una comunità. L’intento è proprio quello di partire da una comunità per creare sinergie e innescare meccanismi e buone pratiche virtuose e replicabili su più larga scala. I progetti cambiano a seconda delle conoscenze e delle attitudini di chi è attivo nel circolo e si mette a disposizione degli altri.

Nell’ottica del dono e della cooperazione è stato inoltre creato una sorta di archivio in cui ognuno condivide, gratuitamente, il proprio tempo e le proprie conoscenze e mezzi: un libro, un video, un elettrodomestico, ma anche delle abilità manuali o conoscenze specifiche. Paolo, per esempio, con la passione per piccole riparazioni idrauliche offre le sue competenze in cambio di un altro “bene”, Marina mette a disposizione le sue conoscenze di Reiki e di Respiro Guidato…e così via!

 

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Come si mantiene il Movimento?

Il Circolo, così come il Movimento, si può sostenere diventando soci, o destinando il 5×1000 oppure con l’ausilio di sottoscrizioni e offerte libere.

Cosa vorresti aggiungere su questa filosofia di vita che piano piano sta rivoluzionando le nostre vite? Concluderei con le parole di Arianna, una nostra cara socia che ha descritto perfettamente quello che ci tiene insieme: “Il circolo è una figura rotonda che pone tutti alla stessa distanza dal centro, facendo sentire tutti alla pari. Nei circoli si prende coscienza che la crisi, prima che dei risparmi di famiglia, è quella delle risorse del pianeta. Si impara a pensare in un’altra prospettiva, a produrre di meno e in modo diverso mettendo in pratica un cambiamento di prospettive, nel principio che in circolo, le cose circolano”

 

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giulia_di_michele_editor_increscitaGiulia Di Michele

Editor inCrescita

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